Stiamo Ritornando alle Indulgenze? Rev. Tony Cooke
Stiamo Ritornando alle Indulgenze?
Rev. Tony Cooke
Uno dei film che ho apprezzato di più in questi ultimi anni ha riguardato il ministero di Martin Lutero nel periodo in cui egli introduceva e guidava la Riforma Protestante (il titolo di quest’opera del 2003 è “Luther”). Nel film viene chiaramente evidenziata la sofferenza del monaco riguardo alla pratica non scritturale delle indulgenze. Il libro “Pocket History of the Church” (“Storia della Chiesa – Tascabile” – ndt) dice che le indulgenze “… autorizzate dall’autorità papale nel 1411, erano iniziate addirittura nell’undicesimo secolo con l’insegnamento secondo il quale il pio servizio nelle Crociate avrebbe ridotto il soggiorno di una persona nel purgatorio. Nel quindicesimo secolo la garanzia di una diminuzione della permanenza in purgatorio in cambio di denaro divenne una componente regolare nella tecnica di raccolta di fondi per il papato”.
Tuttavia, l’idea di “comprare le benedizioni” non iniziò nel Medio Evo. Già in Atti 8, infatti, Simone il Mago fece a Pietro un’offerta che questi rifiutò (a motivo della propria integrità)!
Atti 8:18-22
18 Or Simone, vedendo che per l’imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, 19 dicendo: «Date anche a me questo potere, affinché colui sul quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo».
20 Ma Pietro gli disse: «Vada il tuo denaro in perdizione con te, perché tu hai pensato di poter acquistare il dono di Dio col denaro. 21 Tu non hai parte né sorte alcuna in questo, perché il tuo cuore non è diritto davanti a Dio. 22 Ravvediti dunque da questa tua malvagità e prega Dio che, se è possibile, ti sia perdonato il pensiero del tuo cuore».
Il Nuovo Testamento nella versione Modern English traduce il versetto 20 così: “All’inferno tu e il tuo denaro!”. La J.B. Phillips dice che la frase appena citata “è esattamente ciò che il versetto significa nel greco originale”; anche la Message Bible e la traduzione Good News riportano una simile espressione linguistica. Allo stesso modo oggi il termine “simonìa” si riferisce non solo alla pratica dell’acquisto di uffici ecclesiastici, ma è usato spesso anche per indicare qualsiasi tipo di commercio di articoli sacri.
Tutti noi sappiamo che dare decime e offerte è una parte importante degli insegnamenti biblici, e sappiamo altresì che è necessario denaro affinchè le chiese e i ministeri possano operare; ma un serio problema emerge quando si dà l’impressione che ogni benedizione, ogni risultato, ogni miracolo e addirittura ogni risposta alla preghiera siano condizionati dal contributo economico donato. Forse oggi non stiamo cercando di diminuire il nostro tempo di soggiorno in purgatorio, né tentiamo di riscattare quello di un nostro parente attraverso una donazione, ma non credi che sia comunque una questione seria il fatto che le persone vengano condotte a credere che ogni benedizione e soluzione sia in qualche modo legata al denaro?
Tempo fa, in un programma televisivo, ho udito un ministro esaltare le virtù del numero “sette” mentre lo si ritrovava nei diversi racconti biblici. Per qualche motivo egli arrivò alla conclusione che, poichè quell’anno era il 2007, gli spettatori avrebbero dovuto essere guidati da Dio nel donare una certa cifra di denaro affinchè potessero ottenere una svolta nella loro vita. Tuttavia, non lo sentii incoraggiare le persone a inviare un’offerta di 7 $ (conclusione logica, se vi fosse realmente stato un remoto collegamento tra la somma da donare e il numero dell’anno del calendario). Per chissà quale ragione, venivano consigliate cifre quali 77 $, 777 $ o 7.777 $. La sua linea di pensiero mi portò a chiedermi se nell’anno 2000 non avessimo dovuto aspettarci alcuna offerta.
Mentre ascoltavo questa astuta presentazione, non potevo far altro che immaginare se Martin Lutero non si fosse chiesto di avere pubblicato le novantacinque tesi invano. Pensai fra me e me: “Ho sentito parlare di ministeri di incoraggiamento, edificazione ed esortazione, ma questa non è altro che sottrazione di denaro dal portafoglio delle persone!”. In seguito, mi domandai anche come mai tutte queste presentazioni terminassero sempre con la frase: “Vai a prendere il tuo telefono”, e non invece con la seguente: “Vai alla tua chiesa”.
Recentemente ho sentito parlare di un ministro che diceva: “Tu puoi ricevere informazioni da tutti, ma puoi ricevere rivelazione solo da un ministro al quale semini denaro”. Allora ho pensato: “Se fosse realmente così, nessuno di noi potrebbe ricevere alcuna rivelazione dagli scritti di Paolo, perchè nessuno di noi potrà mai donargli un’offerta”.
Esattamente così come non mi piacciono alcune cose che vedo e che sento (e so che questi sono solo un paio di esempi fra centinaia), devo comunque sottolineare quanto io sia grato per pastori, missionari e altri bravi ministri che condividono il Vangelo e la Parola di Dio in modo chiaro, con semplicità e sincerità. Grazie a Dio per coloro che mantengono limpide le acque!
Benedizioni Senza Denaro
Mi sono sentito risollevato nel ricordare Isaia 55:1-2: O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro e senza pagare vino e latte! Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, e l’anima vostra gusterà cibi succulenti.
Per cortesia, sappiate che non sono contrario alle donazioni! Le chiese, i missionari e i ministeri hanno bisogno di contributi finanziari per operare e per adempiere il Grande Mandato! Finché manterremo la consapevolezza che le più grandi benedizioni di Dio sono doni liberi, noi potremo dare con un cuore giusto e con la giusta motivazione, ed eviteremo di subire pressioni, manipolazioni o sfruttamenti! Quali sono alcuni sani princìpi del Nuovo Testamento riguardo all’offerta?
- I credenti devono donare SE STESSI. In 2 Corinzi 8:1-5, Paolo descrisse la grande generosità dei Macedoni, e disse (versetto 5): “… ma si sono dati prima al Signore e poi a noi per la volontà di Dio”. L’offerta non era solo un rituale religioso, ma era anche il riflesso di una vita totalmente dedicata a Dio.
- I credenti devono donare in modo REGOLARE. Paolo disse (1 Corinzi 16:2): “Ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta da parte per conto suo ciò che può…”. L’offerta sistematica e regolare porta stabilità nelle chiese e stimola maturità e responsabilità nei credenti.
- I credenti devono donare in modo PROPORZIONATO. Se continuiamo la lettura di 1 Corinzi 16:2, notiamo: “Ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta da parte per conto suo ciò che può in base alle sue entrate…”. Le offerte dovevano essere proporzionate in base alla prosperità di ciascuno.
- I credenti devono donare GENEROSAMENTE. Proverbi 11:25 dice: “La persona generosa si arricchirà e chi annaffia sarà egli pure annaffiato”. Ricorda che questo non si applica soltanto al denaro. Noi possiamo essere generosi anche con il nostro tempo, i nostri talenti, il nostro incoraggiamento verso gli altri, ecc.
- I credenti devono donare VOLONTARIAMENTE. In Esodo 35:5, Mosè disse: “Prendete tra di voi un’offerta all’Eterno; chiunque è di cuore generoso recherà un’offerta all’Eterno…”.
- I credenti devono donare DELIBERATAMENTE. Uno dei miei versetti preferiti sull’offerta è sempre stato 2 Corinzi 9:7, che dice: “Ciascuno faccia come ha deliberato nel suo cuore…”. Il dono dovrebbe essere libero e intenzionale, non dettato dalla pressione, dalla spinta pubblicitaria o dalla manipolazione.
- I credenti devono donare ALLEGRAMENTE. La seconda parte di 2 Corinzi 9:7 dice: “… perché Dio ama un donatore allegro”. La parola “allegro” in questo caso deriva dalla parola greca hilaros, da cui deriva la nostra parola italiana (ndt) ilare. Donare dovrebbe realmente essere una gioia!
- I credenti devono donare con RESPONSABILITA’. Quando tocchiamo l’argomento delle finanze, tocchiamo un principio di responsabilità. Dobbiamo essere responsabili non solo del 10%, ma anche del 90%, sia nel dare la decima alla nostra chiesa locale, sia nell’assicurarci che il Grande Mandato (Matteo 28:19-20) venga adempiuto.
- I credenti devono donare con ASPETTATIVA. Molte Scritture (es. Ecclesiaste 11:1-3, Luca 6:38, ecc.) trattano l’argomento della benedizione in connessione con l’offerta, sottolineando che noi dovremmo donare avendo aspettative nel nostro cuore.
- I credenti devono donare con ADORAZIONE. La vera donazione è molto di più che un’operazione finanziaria; è un atto di adorazione verso Dio. In Deuteronomio 26:10-11, il popolo di Dio venne istruito in questo modo (riguardo alle offerte): “… Le deporrai quindi davanti all’Eterno, il tuo DIO, e ti prostrerai davanti all’Eterno, il tuo DIO; e gioirai,… per tutte le cose buone che l’Eterno, il tuo DIO, ha dato a te e alla tua casa”.
Concludiamo
Insegnamenti o comportamenti scorretti non dovrebbero mai trattenerci dall’operare in modo giusto! C’è stato un momento nell’Antico Testamento, in cui Dio diede istruzioni a Mosè per costruire un serpente di bronzo e metterlo su un’asta (Numeri 21:8-9). Esso simbolizzava Cristo sulla croce, e chiunque lo avesse guardato sarebbe stato guarito. Tuttavia, in tempi successivi, venne fatto abuso di quel simbolo. In 2 Re 18:1-8, il Re Ezechia distrusse il serpente di bronzo perchè i figli di Israele avevano iniziato ad adorarlo, anzichè adorare Dio. Ciò che Dio intendeva essere una benedizione per i figli d’Israele, divenne una pietra d’inciampo di idolatria! Più tardi, comunque, Gesù disse (Giovanni 3:14-15): “E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.
Gesù non ha buttato via il bambino con l’acqua sporca! Anche se un re timoroso di Dio dovette distruggere ciò che era stato corrotto, Gesù fu capace di guardare aldilà della distorsione, riportare il proposito originale di Dio e reclamare la verità di ciò che Dio voleva trasmettere originariamente. La mia preghiera è che noi tutti possiamo essere molto forti nel vedere in modo corretto attraverso la confusione e la distrazione, mentre adempiamo il proposito originario di Dio in ciò che Egli ci ha chiamati a essere e a compiere!