Fede Superficiale – Miti sulla Maturità Spirituale (prima parte)

Fede Superficiale – Miti sulla Maturità Spirituale (prima parte)
Rev. Tony Cooke

Spesso mi capita di ascoltare espressioni di preoccupazione da parte di alcuni leader spirituali riguardo alla mancanza di profondità nella fede delle persone. Il Cristianesimo superficiale si può evidenziare con cinque “C”.

  • E’ CASUALE, non dedicato.
  • E’ basato sulla CONVENIENZA, non sul patto.
  • Conosce il COMFORT, ma non la croce.
  • E’ COMPROMESSO, non consacrato.
  • Produce CARNALITA’, non somiglianza a Cristo.

Crescita e maturità sono i normali e ovvii risultati che ci aspettiamo dopo un’iniziale decisione di seguire Gesù.

  • Efesini 4:15 (NLT) – … noi diremo la verità con amore, crescendo in ogni cosa sempre più somiglianti a Cristo.
  • 2 Tessalonicesi 1:3 – … la vostra fede cresce grandemente…
  • 2 Pietro 3:18 – … crescete invece nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
  • 1 Pietro 2:2 (NLT) – … voi dovete desiderare ardentemente il puro latte spirituale affinchè cresciate fino a raggiungere la piena esperienza della salvezza.

Se non stiamo sperimentando progresso nel nostro sviluppo spirituale, dovremmo cercare diligentemente Dio per scoprirne il perchè, e per stimolare il nostro avanzamento nella fede. Francois Fenelon disse: “Non c’è nulla di più pericoloso per la tua salvezza, più immeritevole per Dio e più dannoso per la tua felicità personale, che essere contento di rimanere come sei”.

Gelet Burgess sottolineò: “Se negli ultimi anni non hai abbandonato almeno una tra le tue più forti opinioni e non ne hai acquisito una nuova, controllati il polso. Potresti essere morto”. John Rooney affermò: “Il modo più veloce per diventare vecchio, è smettere di imparare nuovi stratagemmi”.

PERCHE’ NON C’E’ CRESCITA?

Perchè dunque certe persone non crescono come Dio desidera? Forse perchè noi erroneamente crediamo che certe cose producano automaticamente maturità spirituale, quando invece non è così. Guardiamo alcuni di questi miti comuni.

MITO # 1.  Il TEMPO ti rende automaticamente maturo dal punto di vista spirituale.

Quando si parla di crescita spirituale, il tempo certamente aiuta, e presenta un contesto all’interno del quale la crescita si possa verificare. Ma il solo tempo non è la garanzia che la crescita sia avvenuta o debba avvenire. Ed Cole disse: “L’opinione popolare è che la maturità venga con l’età. Non è vero. Con l’età tu invecchi. La maturità invece viene accettando la responsabilità in tutte le aree della tua vita”.
Questa verità è evidente nel seguente commento fatto agli Ebrei cristiani (5:12): Infatti, mentre a quest’ora dovreste essere maestri, avete di nuovo bisogno che vi s’insegnino i primi elementi degli oracoli di Dio, e siete giunti al punto di aver bisogno di latte e non di cibo solido”. Sembra davvero un’accusa!

L’osservazione riguardo al fatto di arrivare ad avere bisogno di latte sembra dare l’impressione che gli Ebrei cristiani fossero in realtà regrediti anziché progrediti. Abbiamo bisogno di essere certi che ci stiamo muovendo nella giusta direzione nel nostro cammino spirituale. Abraham Lincoln un giorno disse: “Io cammino lentamente, ma non cammino mai all’indietro”.

Nell’Antico Testamento troviamo il racconto di un giovane di nome Elihu, che stava seduto rispettosamente (e silenziosamente) mentre quattro uomini, più anziani e più maturi, litigavano inutilmente. Alla fine lui disse: "Io sono ancora giovane di età e voi siete vecchi; perciò ho esitato e ho avuto paura a esporvi la mia opinione. Dicevo: ‘Parlerà l’età, e il gran numero degli anni insegnerà la sapienza’. Ma nell’uomo c’è uno spirito, ed è il soffio dell’Onnipotente che gli dà intelligenza. Non sono necessariamente i grandi ad avere sapienza o i vecchi a intendere la giustizia”(Giobbe 32:6-9).

Io comprendo che una magnifica “stagionatura” possa verificarsi attraverso il tempo e l’esperienza, ma siamo stati anche testimoni di giovani le cui anime sono state meravigliosamente toccate da Dio, e abbiamo visto in loro sapienza e carattere aldilà della loro età. Io credo che questo sia ciò che Davide aveva in mente quando disse: “I nostri figli nella loro giovinezza siano come piante rigogliose…” (Salmo 144:12). Il tempo da solo non è sufficiente; è ciò che tu fai con esso e durante quel tempo che ti rende spiritualmente maturo.

MITO # 2.  La VICINANZA ti rende automaticamente maturo dal punto di vista spirituale.

La “prossimità” si riferisce alla vicinanza, e in questo contesto stiamo parlando dell’essere vicini a una persona devota a Dio o a un gruppo di credenti. Ancora una volta, questo può aiutare, ma non garantisce la maturità.

  • Giuda era vicino a Gesù.
  • Anania e Saffira facevano parte della chiesa.
  • Simone il mago (Atti 8:13) credette nel vangelo, fu battezzato e addirittura “stava del continuo con Filippo”, ma certamente non era maturato nel modo in cui Dio desiderava.
  • Felice (Atti 24:25-26) conversava spesso con Paolo.

Ecclesiaste 8:10 (NIV) ci mostra un avvincente e sobrio resoconto di coloro che erano “attorno” a un’atmosfera religiosa, ma non cambiarono mai. Si legge: “Ho visto gli empi venire sepolti – coloro i quali erano soliti entrare e uscire dal luogo santo…”.

Mentre è buono avere delle relazioni strette con i credenti ed essere attivamente coinvolti in un luogo di adorazione, noi dobbiamo cercare molto di più della semplice “prossimità”; dobbiamo permettere a noi stessi di essere trasformati dalla Parola e dallo Spirito di Dio. La vicinanza non sostituisce una vita di obbedienza! Ci inganniamo se pensiamo che, solo perchè abbiamo un pastore unto o un amico devoto, o perchè frequentiamo una buona chiesa, allora siamo automaticamente maturi dal punto di vista spirituale. Queste cose possono aiutare, ma non sostituiscono una crescita nell’obbedienza, nel nostro carattere e nella nostra relazione con Dio.

MITO # 3.  L’APPARENZA ti rende automaticamente maturo dal punto di vista spirituale.

Quante volte l’apparenza è stata fuorviante? Quante volte abbiamo percepito qualcosa che sembrava fosse un buon affare, ma invece è caduto a pezzi? Quante volte abbiamo visto qualcuno che sembrava ispirasse ammirazione e forse lo abbiamo addirittura messo su un piedistallo, solo per venire successivamente a conoscenza di alcuni tratti della sua vita, che erano tutto tranne che ammirevoli?
Gesù ci ha messo in guardia contro il giudicare secondo le apparenze quando disse: “Siate onesti nel vostro giudizio e non decidete a colpo d’occhio (superficialmente e secondo l’apparenza); ma giudicate equamente e giustamente” (Giovanni 7:24, Amp).

Addirittura il profeta Samuele quasi cadde nella “trappola dell’apparenza”. Quando egli esaminò Eliab (il fratello di Davide) come potenziale re, Dio gli disse: "Non badare al suo aspetto né all’altezza della sua statura, poiché io l’ho rifiutato, perché l’Eterno non vede come vede l’uomo; l’uomo infatti guarda all’apparenza, ma l’Eterno guarda al cuore" (1 Samuele 16:7).

E’ importante realizzare che portare con sè una Bibbia, indossare una spilletta a forma di pesce, avere un adesivo sul paraurti con la scritta “Gesù” e parlare il “cristian-ese” non sono indicatori di vera maturità spirituale. L’apparenza esteriore non costituisce necessariamente una qualità interiore. In 2 Corinzi 5:12, Paolo parla di “coloro che si gloriano nell’apparenza e non nel cuore. La versione NLT traduce quella frase: “…coloro che si vantano di avere un ministero spettacolare anzichè avere un cuore sincero”.

TO BE CONTINUED…

Il mese prossimo, analizzeremo altri quattro fattori che non ci rendono automaticamente maturi dal punto di vista spirituale. Nel frattempo, continuiamo la reale ricerca di ciò che Dio vuole che perseguiamo nelle nostre vite.
Ricorda quello che Paolo ha detto in Filippesi 3:12 – Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter afferrare il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Gesù Cristo.

Questo mi ricorda un po’ l’affermazione che una persona fece tempo fa: “Non essere te stesso. Sii superiore rispetto all’individuo che sei stato ieri”.