Fede e Medicina by Rev. Tony Cooke
Fede e Medicina
Rev. Tony Cooke
Domanda: Mi è stata diagnosticata una certa malattia e sto assumendo dei farmaci. Recentemente ho scoperto che esiste la “Guarigione Divina”. Sono molto entusiasta per ciò che ho udito, e sto credendo in Dio per la guarigione. La mia domanda è relativa alle medicine che sto prendendo. Dovrei interrompere il mio trattamento come atto di fede? L’assunzione di farmaci è una contraddizione alla mia fede? Sono un pochino confuso su ciò che dovrei fare a questo proposito.
Risposta: Le domande che fai sono molto valide. In realtà, molte persone si sono poste quesiti e hanno sperimentato confusione riguardo a questi stessi problemi. Sembra che, indipendentemente dall’argomento in discussione, si tenda ad andare da un estremo all’altro. E’ come un pilota che non riesca a tenere la propria auto fuori dal fossato da entrambi i lati della strada. Sul tema “fede e medicina”, alcuni individui insegnano che Dio non guarisce più o, se lo fa, lo fa raramente. Loro sostengono che l’era dei miracoli sia superata. Altri vanno all’estremo opposto e dichiarano che non solo Dio continua a guarire, ma che è addirittura un peccato per un Cristiano rivolgersi a dottori o assumere medicinali per ottenere la guarigione.
Il problema con il primo tipo di insegnamento è ovvio. Esso nega la verità biblica che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno (Ebrei 13:8). La Bibbia semplicemente non insegna che la potenza di Dio sia stata rilegata in un certo arco di tempo. Noi serviamo lo stesso Gesù che è vissuto e ha guarito circa 2000 anni fa. Noi abbiamo lo stesso Spirito Santo che Lo ha unto per compiere le opere meravigliose che Egli ha fatto. La compassione e la misericordia di Dio non sono cambiate, così come nemmeno le Sue promesse.
Il pericolo del secondo estremo è altrettanto chiaro. Al Corpo di Cristo è stato portato molto discredito da individui che hanno predicato contro dottori e contro l’uso di farmaci da parte dei Cristiani. Nel corso degli anni ho raccolto numerosi articoli di giornale che riguardavano persone che avevano sofferto e addirittura erano decedute inutilmente a causa di questo tipo di approccio. In alcuni casi, genitori avevano rifiutato aiuto medico per i loro figli basandosi su convinzioni religiose. Aldilà del pubblico spettacolo e del dolore fisico che questo crea, molte persone hanno sofferto emotivamente e spiritualmente per i sensi di colpa, vergogna e condanna che sono stati riversati su di loro da coloro che avevano sostenuto e difeso questa erronea ideologia.
Credo che sia inopportuno che alcune persone abbiano scelto di infossare la medicina davanti alla fede come se queste fossero in qualche modo avversarie l’una dell’altra. Credo che queste due forze debbano essere viste come complementari, non come contraddittorie. Dopotutto, sia la tua fede che il tuo dottore stanno cercando di mirare allo stesso obiettivo: la tua salute e la tua guarigione. La mia convinzione è che medicina e fede possano essere integrate, non separate l’una dall’altra.
Ti prego di considerare i seguenti punti mentre cerchi di risolvere questo problema nel tuo modo di pensare:
1. In Luca 10:30-37, Gesù raccontò la storia di un uomo chiamato “Il Buon Samaritano”. In questa storia il Samaritano incontrò un individuo che era stato bastonato ed era seriamente ferito. Curò le ferite dell’uomo con olio e vino (i migliori medicinali che lui potesse procurarsi in quel momento) e bendò le sue ferite. Inoltre si assicurò che l’uomo si prendesse del tempo per recuperare e guarire dalle proprie ferite. Gesù elogiò il Samaritano per le sue azioni misericordiose, e disse che il suo fosse un esempio degno di imitazione. Apparentemente Gesù non era contro l’uso della medicina quando fosse stata necessaria.
2. Proverbi 3:27 dice: “Non rifiutare il bene a chi è dovuto, quando è in tuo potere il farlo”. Ci sono volte in cui noi abbiamo qualcosa di buono e vantaggioso a nostra disposizione. La Bibbia ci dice che quando abbiamo gli strumenti, le risorse e i mezzi per fare il bene, non dovremmo rifiutare di offrirlo alla persona nel bisogno. Il principio trasmesso da questa Scrittura si potrebbe applicare nel caso in cui un genitore abbia accesso ai farmaci che aiutino un figlio sofferente? Penso di sì.
3. Nella versione della Septuaginta (la traduzione greca delle Scritture ebraiche) di Proverbi 18:9 leggiamo: “Colui che non usa i propri sforzi per guarire se stesso è fratello di colui che commette suicidio”. Questo è un versetto potente! In esso vediamo che Dio si aspetta che facciamo quello che possiamo per aiutare noi stessi. Se tu accidentalmente mettessi una mano su un fornello caldo, la toglieresti subito istintivamente. Perchè? Quando Dio ci ha creato come esseri umani, ha formato gli istinti dentro di noi che ci portano a fare qualsiasi cosa sia necessaria per proteggere noi stessi e mantenerci incolumi. Una persona dovrebbe calpestare i propri istinti donati da Dio per non fare ciò che è in suo potere per aiutare se stesso.
4. 1 Giovanni 3:17 dice: “Ora, se uno ha dei beni di questo mondo e vede il proprio fratello che è nel bisogno e gli chiude le sue viscere, come dimora in lui l’amore di Dio?”. La Bibbia Amplified qui si riferisce a “… risorse a sostegno della vita…”. Anche se Giovanni non sta parlando specificatamente di medicina, io credo che il principio si possa comunque applicare.
5. L’Apostolo Paolo perorò l’uso di una sostanza “naturale” per curare un problema fisico cronico che il suo giovane assistente Timoteo stava soffrendo. 1 Timoteo 5:23 dice: “Non bere più soltanto acqua, ma fa’ uso di un po’ di vino a causa del tuo stomaco e per le tue frequenti infermità”. Il Commentario Biblico della New International Version, riguardo al commento di Paolo, dice: “Apparentemente per proposito medico, viene detto a Timoteo di non ridursi a bere acqua ma di ‘usare un po’ di vino a motivo del tuo stomaco e delle tue frequenti infermità’. La parola ‘vino’ è a volte usata nella Septuaginta per indicare succo d’uva non fermentato. Inoltre, si è generalmente d’accordo sul fatto che il vino ai tempi di Gesù fosse normalmente poco alcolico e, specialmente nell’usanza dei Giudei, fosse spesso diluito con acqua. Per di più, l’acqua potabile non era sempre immediatamente disponibile in quei paesi orientali”.
6. Poni a te stesso la seguente domanda: “Chi ha dato a dottori e ricercatori la sapienza per essere capaci di scoprire farmaci e trattamenti per aiutare gli ammalati?”. Io credo che sia stato Dio stesso.
7. Ricorda che avere fede non sottindende negare l’esistenza di un problema. Davide non negò l’esistenza di Goliath. Egli credette che Dio lo avrebbe aiutato a vincere quella sfida. Allo stesso modo, avere fiducia in Dio per la guarigione non significa negare la realtà di un problema fisico. Quando Epafrodito, l’amico di Paolo, era malato, Paolo fu molto onesto riguardo alla situazione. Egli non usò un gioco di parole per negare l’evidenza. Disse: “Difatti egli è stato malato e molto vicino alla morte, ma Dio ha avuto pietà di lui…” (Filippesi 2:27a). Alcune persone si sono messe nei guai perché hanno pensato che negare l’esistenza di un problema fosse un atto di fede.
8. Ricordati che Paolo disse che dobbiamo essere trasformati mediante il rinnovamento della nostra mente (Romani 12:2), non mediante la ‘rimozione’ della nostra mente. Dio non è contrario a coloro che usano il buon senso quando devono affrontare le sfide della vita. Mi sembra giusto, qualora una sfida si presenti, colpirla con ogni arma che si abbia a disposizione. Non trascurare l’area pratica della tua vita concentrandoti solo su quella spirituale, ma non comportarti nemmeno all’opposto, trascurando l’area spirituale mentre ti applichi solo a quella pratica e materiale. Usa ciò che di buono il mondo offre e godi il beneficio di qualsiasi aiuto sia disponibile nel naturale, ma assicurati di avere fiducia in Dio prima di tutto e anzitutto.
Se usi farmaci o hai subìto un’operazione chirurgica, continua ad avere fiducia in Dio, e guarda a Lui come tuo Grande Medico. Usa buon senso nell’utilizzo di qualsiasi strumento sia disponibile per soccorrerti. Abbi fede che Dio operi non solo attraverso i mezzi naturali disponibili, ma anche al di sopra e aldilà di qualsiasi aiuto l’uomo possa offrire.
In chiusura, permettimi di offrirti alcune riflessioni pastorali. In oltre due decenni di ministero, ho visto molte persone guarire come risultato di fede e preghiera. Io credo fermamente nella bontà di Dio e nella Sua misericordia, e credo che Egli si stia ancora occupando di guarigione.
Ho visto però anche situazioni in cui sembrava che persone operassero nella follia della presunzione decidendo di disprezzare o rifiutare il consiglio medico. Ho visto condizioni di salute giungere a uno stadio avanzato acuto e critico che si sarebbe potuto evitare se la persona avesse agito in tempo. Credo che sia molto triste vedere qualcuno rifiutare una terapia disponibile o un trattamento farmacologico prescritto, specialmente quando una condizione è ancora a un livello curabile.
Come regola generale, io incoraggio le persone ad accordarsi con il proprio dottore, seguirne i consigli e ricevere le cure farmacologiche indicate. Nello stesso tempo le esorto anche ad avere fiducia in Dio e a guardare a Lui come al proprio Guaritore. Riempi te stesso con la Parola di Dio e con le promesse di Dio sulla guarigione per fare crescere la tua fede e per mantenerla salda. Il tuo medico potrebbe credere nella guarigione divina oppure no, ma ti può sicuramente comunicare quando un cambiamento si sia verificato nel tuo corpo. Sia che questo si manifesti per cause naturali, per intervento soprannaturale o per la combinazione dei due fattori, il tuo dottore può riconoscerlo e modificare o interrompere qualsiasi terapia o trattamento egli ti abbia prescritto. Penso che questo approccio rifletta la sapienza di Dio, perché non pone la fede e la medicina in opposizione l’una all’altra, ma le integra facendole operare insieme per il bene di coloro che Dio ama.